Fatturazione elettronica PA

La fatturazione elettronica è già realtà dal 31 marzo 2015 in tutti i rapporti commerciali tra privati titolari di partita IVA e Pubblica Amministrazione.
Gli enti pubblici da tale data non possono più scambiare fatture cartacee che sono quindi sostituite dalle fatture elettroniche.

L’obiettivo di questa rivoluzione digitale della contabilità è quello di risparmiare, ottimizzare i processi burocratici legati alle procedure cartacee e adottare un sistema di maggiore vigilanza e controllo.

Le fatture elettroniche destinate alla PA, dal 31 marzo 2015, vengono emesse e trasferite in formato XML ad un Sistema di Interscambio gestito dall’Agenzia delle Entrate che ne verifica e controlla la conformità per inviarle alla PA destinataria.
In questo modo l’integrità delle fatture elettroniche è verificata da un sistema informatico che evita errori di compilazione ed approva inequivocabilmente i documenti conformi.
Allo stesso modo le fatture che non rispettano i requisiti di legge non vengono approvate e sono rigettate dal SdI (Sistema di Interscambio). Queste fatture non validate e non conformi non possono essere più utilizzate: vanno rifatte correttamente e rispedite.

La fatturazione elettronica rappresenta un gran cambiamento nella gestione della contabilità aziendale che dovrà diventare più snella, efficiente, controlalta ed economica (basti pensare al risparmio per la cancelleria, la stampa e l’invio cartaceo delle fatture).

In seguito all’obbligo di fatturazione elettronica verso la PA, tale sistema digitale è stato proposto anche ai soggetti privati titolari di partita IVA: anche i privati, infatti, a partire da luglio 2018, hanno potuto adottare la fattura elettronica nei rapporti commerciali B2B.

Se finora l’adozione del sistema di fatturazione elettronica è stata una scelta del singolo, ricordiamo che a partire dal 1° gennaio 2019 la fatturazione elettronica tra privati diventerà un obbligo di legge.